Se sei un privato o un amministratore di condominio e ti sei affidato a un’impresa edile per i lavori di ristrutturazione usufruendo delle detrazioni fiscali del Superbonus 110%, ma l’appaltatore non ha completato o eseguito i lavori previsti dal contratto, potresti trovarti a temere ripercussioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, soprattutto con l’avvicinarsi dei termini. Tuttavia, grazie agli interventi normativi, inclusi quelli previsti dal Decreto Legge n. 212 del 2023, hai due opzioni per risolvere la situazione.

Cos’è il Superbonus 110%?

Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale introdotta dall’art. 119 del Decreto Legge n. 34 del 2020. Si tratta di una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 per interventi di:

  • Efficienza energetica.
  • Interventi antisismici.
  • Installazione di impianti fotovoltaici.
  • Infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Il Superbonus è stato concesso fino al 31 dicembre 2025 con le seguenti percentuali:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023.
  • 70% per le spese sostenute nel 2024.
  • 65% per le spese sostenute nel 2025.

Molti privati e condomini hanno accolto con favore questa misura fiscale, approfittando delle opzioni di sconto in fattura o cessione del credito per avviare importanti ristrutturazioni edilizie.

 

Le problematiche del Superbonus 110%

Sebbene inizialmente il Superbonus 110% sia stato considerato una soluzione vantaggiosa, presto sono emerse alcune criticità. Molti committenti hanno sperimentato ritardi o blocchi nei lavori, come la posa dei ponteggi o l’installazione parziale di cappotti termici, con il conseguente abbandono del cantiere da parte dell’impresa edile.

 

Le novità del Decreto Legge n. 212/2023: La Sanatoria del Superbonus 110%

Con l’approvazione del Decreto Legge n. 212/2023, è stata introdotta la possibilità di una sanatoria per il Superbonus 110%. Questa normativa permette ai committenti di dichiarare la parziale realizzazione dei lavori di ristrutturazione e chiudere la pratica CILAS (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata Semplificata).

Vantaggi della Sanatoria
Grazie a questa procedura, i committenti possono evitare controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e il rischio di sanzioni per eventuali difformità rispetto al progetto originale o per la mancanza dei requisiti per ottenere le detrazioni fiscali.

Svantaggi della Sanatoria
Il principale svantaggio della sanatoria è la perdita dei benefici fiscali del Superbonus. Se si desidera continuare i lavori di ristrutturazione, sarà necessario richiedere l’apertura di una nuova CILA, beneficiando delle detrazioni fiscali in vigore al momento.

 

Le due opzioni per i committenti

I committenti hanno due possibilità per affrontare il blocco dei lavori:

  1. Chiudere la pratica CILAS con la sanatoria, evitando sanzioni ma perdendo i benefici fiscali del Superbonus.
  2. Affidarsi a un’altra impresa edile per completare i lavori, mantenendo il diritto al Superbonus 110%, ma con il rischio di essere soggetti a un controllo fiscale e a possibili sanzioni.

 

Se ti trovi in questa situazione e desideri completare i lavori di ristrutturazione senza perdere i tuoi diritti, lo Studio Legale Nobile ti offre assistenza legale su tutto il territorio nazionale. Grazie a un network di professionisti esperti, possiamo aiutarti a proteggere i tuoi interessi e completare le opere edilizie nel rispetto della normativa vigente.

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