L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata dall’INPS a favore dei mutilati e invalidi civili totalmente inabili a causa di malattie fisiche o psichiche. Questa indennità viene riconosciuta quando le commissioni sanitarie accertano che il soggetto si trova nell’impossibilità di camminare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o necessita di assistenza continua perché non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.

Requisiti per ottenere l’Indennità

Per accedere all’indennità di accompagnamento, è necessario soddisfare specifiche condizioni:

  • Impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore: il soggetto non è in grado di camminare autonomamente.
  • Incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita: il richiedente necessita di assistenza continua per svolgere le attività giornaliere.

 

Procedura per la richiesta

Il percorso per ottenere l’indennità inizia con una visita dal proprio medico di base, il quale invierà all’INPS un certificato medico introduttivo. Una volta ricevuto questo certificato, l’INPS comunicherà al richiedente, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o SMS, la data della visita presso la commissione medica.

Durante la visita, la commissione sanitaria valuterà la documentazione presentata e le condizioni del richiedente. Se vengono accertati i requisiti necessari, l’INPS provvederà, entro un massimo di 120 giorni dalla data della visita, a erogare l’indennità tramite accredito postale o bancario.

 

Cosa fare in caso di diniego

Se la commissione non riconosce il diritto all’indennità, il richiedente ha la possibilità di presentare un ricorso al tribunale competente entro sei mesi dalla ricezione del verbale. Nel ricorso è fondamentale evidenziare tutte le incongruenze e le motivazioni per cui si ritiene ingiusta la decisione.

Il tribunale fisserà un’udienza durante la quale nominerà un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU). Il CTU effettuerà una nuova visita medica al richiedente e redigerà una relazione destinata al giudice e alle parti coinvolte. In questa relazione, il consulente esprimerà un parere sull’eventuale diritto all’indennità e sulla data a partire dalla quale dovrebbe essere riconosciuta.

È consigliabile avvalersi dell’assistenza di un medico legale di parte, che potrà fornire una perizia dettagliata sulle condizioni di salute del richiedente. Questo professionista potrà anche partecipare alla visita con il CTU, contribuendo a sostenere la posizione del richiedente.

Se il giudice accoglie il ricorso, emetterà un decreto di omologa che condanna l’INPS al pagamento dell’indennità. In caso di esito negativo, il richiedente potrà comunque presentare opposizione.

 

Caratteristiche dell’Indennità di Accompagnamento

  • Durata: L’indennità non ha una scadenza e viene erogata finché permangono le condizioni che ne hanno dato origine, o fino al decesso del beneficiario.
  • ISEE: Non deve essere indicata nell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
  • Importo: Viene aggiornato annualmente attraverso appositi decreti ministeriali. Le comunicazioni relative agli importi sono pubblicate sul sito dell’INPS.

 

Come possiamo aiutarti

Se desideri richiedere l’indennità di accompagnamento o se il tuo diritto ti è stato ingiustamente negato, lo Studio Legale Nobile, con un network di professionisti esperti e indipendenti in tutta Italia, è a tua disposizione per assisterti e tutelare i tuoi diritti.

Contattaci! Ti risponderemo al più presto, senza impegno.

COMPILA IL FORM

Verrai presto ricontattato per fissare un appuntamento

    Condividi su:
    ×